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Mister Mascolo si rimette in gioco
Conclusa l’esperienza con la Pellegrino Sport, il tecnico altamurano è pronto per nuove avventure
Dopo il brillante epilogo della stagione scorsa, con una salvezza quasi insperata, anche per questa stagione, sulla panchina della Pellegrino Sport, squadra militante nel campionato regionale pugliese di serie C1, ci si aspettava di ritrovare Saverio Mascolo, tecnico in sella già da qualche stagione. Abbastanza a sorpresa, però, ciò non è avvenuto e le strade si sono separate, nonostante Mascolo abbia contribuito notevolmente all’allestimento della nuova squadra, scegliendo personalmente alcuni giocatori che vedremo in questo campionato con la maglia nero-arancio.
In questo momento, il tecnico altamurano è ancora libero e, accettando il nostro invito, ci ha rilasciato una lunga e interessante intervista.
Mister, ben ritrovato sulle nostre pagine
“Per me è sempre un piacere”.
Facciamo un passo in dietro e andiamo alla fine della scorsa stagione, quando alla guida della Pellegrino Sport ha raggiunto una salvezza insperata. Che esperienza ė stata?
“Quando ho preso in mano le redini della Pellegrino Sport, l’obiettivo della salvezza appariva difficile da raggiungere perché la squadra era in grossa difficoltà e aveva una struttura con delle caratteristiche che non si pensava potessero portare, poi, al raggiungimento di questo risultato. Abbiamo lavorato molto negli ultimi mesi e, grazie anche agli innesti di Giuseppe Mercadante, Vito Pestrichella e del portiere Michele Lombardi, siamo riusciti a raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissati. Per quanto mi riguarda, questa salvezza vale più di un campionato conquistato, abbiamo vinto le ultime due partire nei play out, mostrando carattere, gioco e spettacolo. Ho preso una squadra che dal punto di vista tattico non esisteva e alla quale bisognava dare un gioco e, grazie all’impegno di tutti, l’ho portata alla salvezza. In definitiva, posso dire che è stata una grande e vincente esperienza”.
Veniamo al presente. Per quest'anno non la ritroveremo sulla panchina della pellegrino sport. Come mai?
“Perché io e il presidente, Marco Pellegrino, abbiamo idee differenti. Io credo in un calcio a 5 fatto di programmi, la società, legittimamente, dal canto suo, pensa di partecipare al campionato senza dare grandi impulsi, soprattutto a livello economico. Il presidente mi ha comunque interpellato per costruire la squadra per la stagione che è appena iniziata, individuando alcuni giocatori, come il brasiliano Panarella, che potevano darci quel qualcosa in più. Poi, sono subentrate altre situazioni e, così, senza fare polemica, ho preferito fare un passo indietro. Credo che, dopo tanti anni, sia stato giusto così. Penso, comunque, che la squadra sia attrezzata per fare un buon campionato: con la conferma di Mercadante e l’acquisizione di questo “top player” e il ritorno di qualche altro giocatore che nella passata stagione era infortunato, la Pellegrino può puntare alle posizioni di vertice”.
Lei, tra i tecnici altamurani di calcio a 5, ė l'unico ad aver ottenuto il patentino di prima categoria, frequentando il corso a Coverciano. Che ricordi ha di quell'esperienza?
“Indubbiamente è stata un’esperienza magnifica, gratificante, perché sono stato selezionato dopo un bando che riservava soltanto diciotto posti: evidentemente avevo i requisiti, oggettivi e soggettivi, giusti per poterlo affrontare. La cosa che ricorderò con più piacere è il confronto avvenuto con i miei colleghi di corso, provenienti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero, con la presenza di alcuni tecnici brasiliani e argentini, in attività in Italia da diverso tempo già come giocatori. Poi , la struttura di Coverciano, che può contare su insegnanti di primo livello, ha fatto si che il mio bagaglio di conoscenze ed esperienze si arricchisse, conoscenze ed esperienze che, poi, ho messo a disposizione durante la mia attività di allenatore di calcio a 5”.
Andando più sul tecnico, che tipo di calcio a cinque predilige?
“Di solito, utilizzo il sistema di gioco 1-1-21. Lo scorso anno, anche in considerazione delle caratteristiche della squadra, abbiamo lavorato molto sul pressing ultra offensivo, con una squadra molto alta che cercava di pressare i portatori di palla, riconquistando immediatamente il pallone per poi ad andare a cercare, in superiorità numerica, la conclusione in rete. Questa è l’idea che mi è balenata durante il finale della scorsa stagione, sfruttando, anche, una condizione fisica ottimale. I maggiori protagonisti rimangono, però, sempre i calcettisti che hanno avuto il merito di applicare bene gli schemi provati in allenamento e di credere in quello che si stava facendo. In fase di non possesso, invece, preferisco marcare a uomo utilizzando molto i cambi poiché ciò ci permette di correre dietro l’uomo ma con un dispendio minore di energie”.
Non so se avuto modo di seguire le vicende del calcio a 5 pugliese, pero le vorrei chiedere la sua opinione sulla nuova regola che prevede l'utilizzo obbligatorio degli Under.
“Io sono un po’ perplesso, non perché non la si debba applicare, credo che l’obiettivo sia quello di inserire nel tempo giovani calcettisti e farli crescere. È una di quelle regole piovute dall’alto che ha colto di sorpresa soprattutto, quelle società, in particolare di serie C, che non hanno a disposizione un vivaio da cui attingere e quindi hanno difficoltà a reperire giocatori di quell’età. Secondo me sarebbe stato più opportuno un periodo di moratoria, in pratica dare tempo alle società, in un paio di anni, di organizzarsi per inserire i giovani e applicare la regola. Inoltre, bisogna fare in modo che le società con meno disponibilità possano attrezzarsi per poter continuare nel tempo a far crescere questo sport. La Pellegrino, invece, si è fatta trovare pronta, puntando sui vivai e partecipando ai campionati Juniores e a quello Under 21. Se vogliamo testimoniare la nostra presenza nel calcio a 5 nei prossimi anni, è necessario rilanciare il settore giovanile specializzando i ragazzi al calcio a 5. Credo che sia l’unica strada vincente, chi ha fatto già questa scelta oggi è più avanti nel senso che utilizza giovani cresciuti nei propri vivai, senza dover ricorrere all’acquisizione, in un momento difficile come questo, di giovani calcettisti anche dall’estero”.
E il campionato di C1 come sarà?
“Il campionato non è ancora iniziato ma da una rapida consultazione fatta con i miei colleghi e amici, mi sembra che il livello sarà inferiore anche in virtù di questa nuova regola. Molti di questi giovani, sbattuti sin da subito in prima squadra, dal punto di vista dell’esperienza e della cattiveria agonisti, non sono pronti per un campionato del genere, abbastanza impegnativo. Io credo che, se pur di livello inferiore, il campionato metterà in mostra molti di questi ragazzi ai quali, in passato, non è stata data questa possibilità. Dobbiamo accettare un campionato di un livello inferiore, ma non meno spettacolare di quello che è stato negli anni precedenti”.
Adesso un piccolo gioco. Se avesse la possibilità di scegliere, su quale panchina le piacerebbe sedere e quali sono i campioni che le piacerebbe allenare?
“Io conosco molto bene la sia la C1 sia la serie B che ho seguito molto. È chiaro che non avrei nessun problema a spostarmi, guardando, soprattutto, alle città che ci sono nelle vicinanze. Al di là del luogo, ci sono piazze interessanti, l’importante è capire qual è il progetto. In sostanza, però, non ho preferenze tra Lucania e Puglia. Non è neanche un problema di categoria, potrei allenare anche in C2 se ci fosse l’ambizione di portare davanti un progetto abbastanza interessante. Per andare oltre bisognerebbe cambiare professione e dedicarsi esclusivamente al calcio a 5. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, ho avuto la possibilità di allenare diversi calcettisti, anche di nazionalità diverse, che hanno contribuito allo sviluppo del calcio a 5 nella mia città, ma preferisco non fare nomi”.
Ultima domanda, secondo lei in che stato ė il calcio a 5 altamurano e più in generale lo sport cittadino?
“Nonostante le difficoltà bisogna dare atto a Marco Pellegrino e a Filippo Ragone, presidente del Città di Altamura C5, di avere una grande passione per portare avanti le rispettive società. Lo stato del futsal altamurano, se riferito a un quinquennio fa, è sicuramente peggiore: si è investito poco sui giovani, chi poteva farlo non lo ha fatto e lo ha fatto in maniera limitata e, inoltre, non ci sono, in questo momento, “sognatori”, imprenditori che abbiamo compreso a fondo che il calcio a 5 rappresenta il nuovo calcio con sempre più persone che lo praticano e lo seguono. Il paradosso tuttavia è costituito da un sempre crescente numero di calcettisti amatoriali rispetto ad una situazione di stallo nel settore agonistico. Anche nei dintorni la situazione non è delle migliori con delle realtà storiche che non hanno potuto confermare i loro impegni. Indubbiamente c’è una flessione di interesse perché due società di calcio a 5 sono insufficienti ad Altamura che meriti, quantomeno, di competere in serie e B e che, purtroppo, galleggia nelle serie inferiori. Parlando più in generale dello sport altamurano, l’unico progetto che merita un’attenzione particolare è quello degli Ultrattivi, bravi a creare un sistema che, al momento, sembra dare buoni risultati anche a livello sportivo e che non si è esaurito in una sola stagione. A parte questo, il calcio non sembra dare segni di risveglio, il progetto Fortis non so dove porterà dal punto di vista degli obiettivi sportivi perché la categoria a cui partecipa ha ridotto un po’ le ambizioni. In pratica, tornare ai fasti della C2 appare difficile. Per quel che riguarda gli altri sport, seguo la pallavolo e il basket, sport nei quali, tra mille difficoltà e con grandi sacrifici, si riesce sempre a fare qualcosa di buono. Manca, comunque, una squadra di riferimento, ci sono tante piccole società ma nessuna di queste riesce a decollare. In questo, momento, però, è meglio vedere il bicchiere mezzo pieno, il solo fatto di aver ripresentato l’iscrizione ai vari campionati è un fatto positivo”.
Mister la ringraziamo ancora per la sua disponibilità e le auguriamo buona fortuna.
“Grazie a voi”.
Mentre mister Mascolo è in attesa, sono iniziati gli impegni ufficiali per le squadre altamurane con la Pellegrino Sport che già ha disputato l’andata e il ritorno degli ottavi di finale di Coppa Puglia. Per la squadra che quest’anno è allenata da Vincenzo Maremonti, è arrivato un pareggio, per 2 a 2, in casa del San Rocco Ruvo, e una vittoria, per 5 a 3, nella partita di ritorno, risultati che le hanno permesso di accedere ai quarti di finale. Questo sabato, invece, inizia il campionato con la trasferta sul campo dell’Atletico Noicattaro.
Sabato inizia anche la stagione del Città di Altamura C5, inserito nel girone B del campionato di serie C2. La formazione allenata da Nicola Gallo ospita l’Atletico Cassano nella prima partita del triangolare, comprendente anche il Dream Team Paolo del Colle, valevole per il 1° turno della Coppa Puglia.
Domenico Olivieri