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Real Statte: Pedace, un calcio alla sfortuna
“FUORI DAL CAMPO SI SOFFRE, SI IMPARA, SI CRESCE. DOMENICA CONTRO LA JORDAN VOGLIAMO I 3 PUNTI”
Cinque vittorie consecutive, cinque gol nell’ultima gara contro il Messina. Ma il numero 5 nel Real Statte è stato anche sinonimo di sfortuna se riferito ai minuti giocati da Chuby Pedace nella prima gara di campionato. Un problema al ginocchio l’ha fermata fino alla giornata numero 5. Un mese per studiare, ritrovare la giusta condizione e dare un calcio alla sfortuna.
“Stare fuori dal campo sicuramente non è bello per nessuno. Ammetto di aver sofferto l’assenza dal terreno di gioco ma al tempo stesso ho cercato di capire tutti quei movimenti da applicare una volta tornata a disposizione. Ho avuto la possibilità di poter recuperare senza frenesie ma con tanta professionalità da parte di tutto lo staff medico dello Statte. Il gol? Una sorta di liberazione che mi dà tanta fiducia per poter continuare a migliorarmi sempre più”.
Due mesi vissuti nel Real Statte da parte di Pedace: il bilancio è di quelli che vanno oltre la semplice gara o rapporto giocatrice-squadra.
“Mi avevano detto che qui era una famiglia, devo ammettere che è verissimo. Mi sento a casa, serena, a mio agio con tutte le ragazze e i dirigenti che non ci fanno mancare nulla. Mai ho vissuto una situazione così tranquilla e felice. Inoltre il rapporto col mister Marzella va’ al di là del campo da gara, dove ho potuto notare la grande professionalità e voglia di migliorarsi giorno dopo giorno. Con lui ci possiamo confrontare su tutto e mi permette di poter sentirmi serena nonostante la famiglia sia lontanissima da qui. E questo per poter rendere al meglio per una giocatrice è importantissimo”.
Il calcio in Argentina è vissuto in maniera passionale dai tifosi. Un po’ meno il futsal, eccetto nelle manifestazioni in cui è impegnata la Nazionale. Domenica riaprirà il PalaCurtivecchi e Pedace attende di vivere questa “nuova emozione con la maglia rossoblù. Ho già visto i supporters stattesi all’opera sia contro di me quando giocavo nel Portos, sia nel corso delle finali scudetto. Il loro abbraccio è davvero caldo e bello, impossibile da paragonare con altri in Italia e in tantissime parti del mondo. Probabilmente questo tipo di tifoseria c’è in Brasile e questo fa capire come sia unico giocare davanti a loro. Aspettiamo con un pizzico di emozione la gara contro la Jordan in cui vogliamo confermare il primo posto e regalare un gran bel sorriso ai nostri tifosi”.
L’ADDETTO STAMPA DEL REAL STATTE FRANCESCO FRIULI