Marzella: “Abbiamo vinto lo scudetto più difficile”

Sabato, 11 Luglio 2009

Ancora nitidi le gioie di Cercola: “Era la Final Eight più incerta ed equilibrata di sempre, non era affatto facile vincere”. Sulle parole dell'ex tecnico della Virtus Roma: “Dire che avrebbe vinto senza problemi è assurdo, la mia squadra ha dimostrato maturità”...

Negli occhi dello storico tecnico, nonché fondatore, del Real Statte, Tony Marzella, si legge ancora tanta gioia e soddisfazione per la conquista del terzo scudetto. Le emozioni vissute al Palzzetto dello Sport di Cercola sono ancora ben salde nella mente di tutte le ragazze di Marzella, che hanno raggiunto uno degli ultimi due obiettivi stagionali utili per conseguire il tanto atteso “grande slam”. Dopo aver vinto lo scudetto, infatti, all'appello manca solo la Coppa Italia nazionale, competizione che vede il Real Statte in attesa di conoscere la data della disputa della finale. E poi per le atlete rossoblù si potrà parlare di un'annata (anche se si può già farlo adesso) da raccontare a figli e nipotini.

Allora mister, le ultime due ciligine di questa straordinaria stagione erano Scudetto e Coppa Italia. Il tricolore, puntualmente, è arrivato. Come ci si sente nuovamente sul tetto d'Italia?
“E' una sensazione fantastica. Già vincere uno dei tre trofei nazionali che ci sono in palio ogni anno (Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa) è un ottimo traguardo, figuriamoci vincerne 2 con la possibilità di conquistare anche il terzo. E' il giusto riconoscimento per questo gruppo fantastico. Se poi arrivasse anche la Coppa Italia sarebbe il raggiungimento, per la prima volta nella nostra storia, del grande slam. Ma manca ancora ancora tanto tempo prima della finale, adesso godiamoci ancora a lungo il tricolore”.

Adesso parliamo proprio del tricolore. Ci può fare una breve disamina della Final Eight di Cercola?

“Siamo arrivati alla rassegna iridata napoletana dopo aver vinto tutto, sia in ambito regionale e nazionale. Abbiamo disputato 48 partite ufficiale senza perderne una, dato che conferma tutto il potenziale di questa squadra. Eravamo reduci da qualche problema di formazione accusati durante il campionato regionale ma nonostante tutto a Cercola siamo andati nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili, perchè abbiamo recuperato tutte le nostre giocatrici. Sapevamo di affrontare una delle più dure Final Eight della storia, dove si presentavano squadre fortissime e questo non ci ha affatto scoraggiate, anzi, è stato uno stimolo in più. Eravamo anche reduci dal primo posto del girone della Fase nazionale che ci aveva dato la giusta carica e consapevolezza nei nostri mezzi.”

L'esordio con la Pro Reggina è stato subito convincente. Partire con il piede giusto era uno degli obiettivi dichiarati.

“E' vero, dovevamo partire con il piglio giusto per riscattare la brutta partita dell'anno scorso quando, con il Torrebelvicino uscimmo già ai quarti. Ci siamo riusciti, perchè con la Pro Reggina ci siamo espresse al meglio e la gara si mise subito in discesa”.

Ora la semifinale con l'Isef. Una partita vibrante, dall'inizio alla fine.

“Si, contro le padroni di casa dell'Isef, che si è dimostrata una buonissima squadra, abbiamo cercato di disputare fin dalle prime battute di gioco una gara attenta e diligente. Le napoletane tra l'altro, battendo nella gara inaugurale il Città di Pescara, aveva confermato tutto il suo valore. Le mie ragazze sono state brave a non temere nè le forti individualità delle avversarie nè lo sfavorevole fattore campo. Penso che quella con l'Isef sia stata la più bella gara disputata dal punto di vista del gioco espresso”.

La finale con la Roma, invece, sarà ricordata come una partita memorabile ed infinita. Erano le due squadre che meritavano di giocarsi lo scudetto. Concorda?

“Assolutamente si. All'atto conclusivo di questa emozionante Final Eight sono arrivate le due compagini migliori. A differenza nostra, la Virtus Roma aveva la panchina più lunga, fattore che ha permesso alle capitoline di arrivare un po' più toniche, sensazione confermato nel primo tempo dell'incontro. Ma alla lunga è uscito il cuore e l'esperienza di queste straordinarie atlete che ho l'onore di allenare. Rimontare due gol ad una squadra come la Virtus Roma è sintomo di grande carattere. E addirittura potevamo evitare anche i rigori come tutti ricorderanno. Il gol del 3-3 subìto nei minuti finali ha confermato, invece, l'infallibile legge del calcio “gol sbagliato, gol subìto”.

Mister Pomposelli, ormai ex tecnico della Virtus, ha dichiarato che la sconfitta della sua squadra nella finale di Cercola è stata figlia soltanto degli errori arbitrali. Senza quelli le giallorosse, sempre spulciando le sue dichiarazioni, “avrebbero vinto in tranquillità”. La sua replica mister.

“Forse l'ex tecnico delle capitoline, Pomposelli, non conosce bene le qualità di questa squadra che ha avuto modo di incontrare solo due volte (con altrettante vittorie stattesi, in semifinale di Coppa Italia per 1-0 e nella finale scudetto, appunto, ndr). Tutte le doti della mia squadra sono puntualmente venute fuori contro le giallorosse: abbiamo saputo gestire il risultato, abbiamo rimontato due volte e abbiamo stretto i denti nei minuti finali. E poi abbiamo gioito. Per questi motivi, dire che la Virtus avrebbe vinto “in tranquillità” è assurdo. Ma comunque, ognuno vede le partite come meglio crede”.

In conclusione ci deve dire cosa si prova ad essere la squadra più blasonata d'Italia.

“E' una gioia indescrivibile. Questo vuol dire che sono stati ripagati tutti gli sforzi profusi finora. Abbiamo lavorato sodo finora e abbiamo raccolto quello che meritavamo, non solo in campo ma anche fuori, per diventare la squadra che siamo adesso e che tutti conoscono. Continuiamo così e arriveranno tante altre vittorie e soddisfazioni”.

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