Menu
Nicoletti: “Voglio diventare una bandiera del Real”
Parla una delle protagoniste della finale di Cercola. Con la sua tripletta, è stata una delle principali protagoniste della finale di Cercola con la Virtus Roma. Susy Nicoletti è un'inamovibile pedina dello scacchiere tattico di Tony Marzella. Progressione fulminante e sassate improvvise dalla distanza sono soltanto alcune delle sue caratteristiche che l'hanno consacrata come la migliore attaccante d'Italia, specie dopo il titolo di regina delle goleador alla Final Eight napoletana, ottenuto grazie alle sue 5 reti, una più bella dell'altra. Una finale, quella con le giallorosse romane, che non si dimenticherà mai.
Susy Nicoletti, è passato più di qualche giorno, ma le emozioni di Cercola si fanno ancora sentire. Conferma?
“Certo, confermo in pieno. La finale con la Virtus Roma è stata una partita bellissima, abbiamo vinto contro una grandissima squadra, dimostrando grande maturità. Guardando l'andamento della gara, poi, la soddisfazione è ancora maggiore perchè abbiamo saputo stringere i denti e rimontare per ben due volte lo svantaggio. Ci abbiamo sempre creduto, la vittoria finale è stato il nostro giusto premio. Riconfermarsi per la terza volta sul tetto d'Italia non era facile, abbiamo messo a tacere quelle voci che ci dipingevano come una squadra “bollita”. Ancora una volta noi abbiamo fatto parlare il campo”.
In finale sembrava particolarmente ispirata. La tripletta la conferma. Si era preparata in maniera particolare alla partita più importante dell'anno?
“Noi tutte sentivamo, dentro di noi, una grande carica agonistica. Eravamo consapevoli di affrontare una gara dura. Dal punto di vista mentale, in particolar modo, ci siamo preparate molto bene, così come dal punto di vista fisico. Si può dire che la finale l'abbiamo vinta più con la testa. Certo, la tripletta che ho realizzato mi fa molto piacere, ma la cosa più importante è stata la vittoria della squadra. Lo scudetto ci mancava da due anni, volevamo vincerlo a tutti i costi.
Il secondo gol è stato incredibile, lei ha chiamato palla defilata sulla sinistra, si è accentrata in maniera decisa e ha realizzato un grande gol dalla distanza. Si sentiva sicura di segnare?
“Non avevo sicuramente la certezza di far gol, ma sapevo cosa volevo fare e per fortuna è andato tutto bene. Ho realizzato quel gol dalla distanza che ci ha riportato per la seconda volta in partita, agguantando nuovamente la Virtus, per noi è stato un sospiro di sollievo perchè riprendere una squadra come la Roma non è mai facile. Abbiamo acquistato ulteriore sicurezza che ci è tornata utile anche ai calci di rigore, dove siamo state brave a rimanere fredde e concentrate”.
Sulla Final Eight 2008/2009 erano puntate le telecamere di Sky e molte altre emittenti private che hanno trasmesso tutte le partite. Il fatto di aver avuto gli occhi dell'Italia addosso può essere stato un ulteriore stimolo per far bene?
“Si si, perchè finalmente questa disciplina ha avuto quella visibilità che merita. Ma di certo l'assenza delle tv non l'avremmo accusata più di tanto. Non era un problema. Ma finalmente il calcio a 5 femminile comincia a crescere anche dal punto di vista mediatico, era ora. Adesso speriamo che tutti questi articoli e l'interessamento delle tv non rimangano un caso isolato solo per la Final Eight, ci vuole continuità”.
Grazie alla visibilità dell'evento, la sua splendida prestazione alle finali di Cercola è stata notata da molti addetti ai lavori. Ha ricevuto qualche offerta?
“Si, sono stata chiamata da due squadre laziali che mi volevano a tutti i costi”.
Risposte?
“Ho rispedito le offerte al mittente. Non riesco a vedermi con un'altra maglia, voglio continuare a vincere con il Real, sperando di diventarne una bandiera come lo sono Mina D'Ippolito, Patrizia Convertino, Roberta Buonfrate. Giocatrici che stanno facendo la storia di questo club come tutte quelle che ci sono attualmente. Sono da 6 anni a Statte, da qui non mi muovo.
Sappiamo che, in vista del prossimo anno e, perchè no, della finale di Coppa Italia, a breve saranno annunciati nuovi arrivi che andranno a rimpolpare la rosa. Il gruppo storico dello spogliatoio è pronto per accogliere queste new entry?
“Assolutamente si. Il Real Statte è una grande famiglia, accogliamo sempre alla grande tutte coloro che avranno la possibilità di far parte di questo bellissimo gruppo. I nuovi acquisti non potranno che tornarci utili, perchè completeranno una rosa già altamente competitiva, dando ancora più soluzioni e possibilità al nostro mister. Per rimanere a certi livelli è sempre bene avere una rosa ampia, a partire da D'Andria e Nicoletti che stanno recuperando la migliore forma fisica. Saranno loro due i primi “nuovi acquisti”. Ma siamo pronte ad accogliere altre ragazze che ci daranno una mano per continuare a vincere, a Statte le giocatrici forti sono sempre ben accette”.
Ultima domanda. Come inizia la sua storia con il club jonico?
“Avevo 19 anni e stavo disputando la partita Gallipoli-Real Statte. Mi notò mister Marzella che subito mi mostrò la concreta volontà di farmi vestire la casacca rossoblù, volontà dimostratami anche dal capitano. Non ci pensai molto ed accettai, anche perchè io sono ambiziosa e voglio sempre il meglio, ragion per cui scelsi il Real Statte, che era già la migliore squadra di Puglia. I primi tempi facevo continuamente la spola Lecce-Statte, tre volte a settimana per gli allenamenti. Tanti sacrifici che adesso sono stati ripagati”.
Una storia bellissima, quella della bomber salentina di Parabita: “Dovevamo disputare un torneo in Sardegna – racconta mister Marzella – e volevo portare Susy con noi. Mi ricordo che sua sorella Ada ci disse - è la prima volta che si allontana così tanto dalla sua famiglia, quando tornate dalla Sardegna riportatemela immediatamente a casa- ma così non è stato”. Eh si, sono passati 6 anni e Ada sta ancora aspettando. Susy, a Parabita, non ci è più tornata.