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Real Statte, intervista a MariaPia Magistro
In una squadra campione d’Italia c’è un trucco, mica tanto segreto, fondamentale per riuscire a raggiungere obiettivi importanti: quell’elemento imprescindibile è il gruppo. L’unità, la compattezza e la grande armonia presenti in quello del Real Statte sono conosciuti in tutto lo stivale, non a caso quella rossoblù è la compagine più scudettata di Taranto e provincia. Un fattore immediatamente constatato anche da chi, nel Real Statte, ci gioca solo da pochi mesi, vedi Mariapia Magistro. L’ex calcettista del Massafra è sempre pronta alla chiamata del mister Tony Marzella, che sa di poter contare su un’atleta di sicuro affidamento. Velocità, rapidità d’esecuzione e inserimenti ficcanti sono i punti di forza di Magistro, peperino tuttofare nonché spina nel fianco delle difese.
Mariapia Magistro, primo anno nel Real Statte e subito scudetto. Dev’essere stata un’accoglienza da brividi per lei.
“E’ vero, sono a Statte da poco tempo e ho già vissuto un’emozione forte ed indescrivibile come quella dello scudetto. Dopo la mia ultima esperienza al Massafra ero piuttosto demoralizzata, giocare non mi divertiva più. Gli allenamenti, per esempio, non venivano presi sempre sul serio. Poi, anche grazie al nostro dirigente Gianfranco Lovelli, ho avuto la possibilità di approdare in questa bellissima realtà. Se ripenso alla nostra avventura iridata di Cercola, quindi, c’è davvero da rabbrividire, non avevo mai gioito per un qualcosa di così importante. Tutto il gruppo ha sempre remato in un’unica direzione, non pensavamo ad altro che alla vittoria finale che siamo riusciti ad ottenere contro una grande Virtus Roma, degna avversaria di un palcoscenico così prestigioso come quello del tricolore.
Quanto la stanno aiutando a crescere professionalmente le altre giocatrici che rappresentano un’istituzione per il Real?
“Tantissimo. Vedere ragazze come Mina D’Ippolito, Roberta Buonfrate e Patrizia Convertino, senza nulla togliere a tutte le altre, per me è molto stimolante perché sono consapevole di dover imparare ancora tanto. E poi tra i pali c’è il miglior portiere d’Italia, in avanti la migliore pivot: ci sono davvero tanti punti di riferimento. Ragion per cui ogni partita, ogni allenamento per me è un’occasione di crescita e bado bene a non farmi sfuggire tutti i preziosi suggerimenti che mi arrivano. Sono davvero entusiasta di essere in questa fantastica squadra, è impossibile pensare il contrario”.
Dal suo arrivo a Statte, cosa l’ha colpita maggiormente? Squadra, società, ambiente…
“Tutto. La società perché è composta da gente appassionata, esperta e soprattutto competente. L’ambiente perché è sano e la squadra che mi ha aiutata ad inserirmi in tempi davvero ristretti facendomi sentire come a casa fin dai primi giorni. Un mix di cose che non hanno fatto altro che confermare la bontà della mia scelta di venire a Statte. Qui c'è tutto quello che un'atleta vorrebbe trovare: organizzazione in primis e voglia costante di crescere e far bene, il Real è proprio di un altro pianeta”.
Tra le sue colleghe delle altre squadre circola voce che quello rossoblù sia uno spogliatoio composto da ragazze altezzose, boriose e presuntuose…
“Niente di più falso. Tutte le mie compagne di squadra sono semplici ed umili, non esiste il singolo bensì il gruppo. Il Real Statte è una grande famiglia, dove non ci sono invidie, gelosie e diffidenze. Vige una bellissima armonia e compattezza, ma tanto penso sia inutile spendere altre parole su questo argomento. Le chiacchiere se le porta via il vento. Anzi, direi che succede il contrario, le ragazze che si pavoneggiano sono quelle che militano proprio nelle squadre minori ed oggettivamente non penso che abbiano le condizioni per farlo. Chi, invece, potrebbe farlo sono proprio le ragazze dello Statte, basti guardare quanto è stato vinto, ma questo non avviene mai. Qui c'è umiltà e semplicità”.
Tra pochi giorni inizierà la preparazione al ritmo di tre sedute settimanali, c’è una finale di Coppa Italia da affrontare e poi via con gli impegni regionali. Lei è pronta?
“Certo, voglio dare il mio contributo. Quando il mister lo riterrà opportuno mi farò trovare pronta e scenderò in campo con il giusto cipiglio e la necessaria grinta per aiutare la mia squadra a raggiungere gli obiettivi stabiliti. Non desidero altro se non continuare a vincere. Tutte le partitelle infrasettimanali che abbiamo disputato finora sono state utilissime, ma non vedo l'ora di tornare a confrontare con l'esterno. Io sono pronta”.