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Stone Five Martina, pareggio e play-off
Lunedì, 1 Marzo 2010
Le martinesi non vanno oltre al 2-2 con un Mola fortunato. Apre Calabrese, rimontano Liotino e Cramarossa. A cinque dal termine Stefania Pappadà pareggia definitivamente i conti. Nel pomeriggio la Demar vince a Noci e spalanca le porte dei play-off ad Abbracciavento e socie...
Uno Stone Five Martina decisamente iellato e poco lucido sotto porta non va oltre al pari col Mola. Con le baresi termina 2-2, partita caratterizzata dall’invereconda quantità di occasioni da rete sprecate dalle biancazzurre griffate “Convertini Carburanti”, che hanno concesso al Mola di portare a casa un punto insperato che mancava esattamente da un girone fa quando, a campo invertito, le due squadre si annullarono per 4-4. Ma come se non bastasse, oltre alla poca incisività sotto porta, ci si è messa anche una fedele compagna di avventura dello Stone Five Martina in questo campionato, la sfortuna che, per poco, non ha consentito al Mola di portare a casa addirittura l’intera posta in palio, il che sarebbe stato davvero troppo. Eppure la giornata sembrava iniziare nel verso giusto, al quindicesimo è Franca Calabrese a siglare il vantaggio, la contesa sembra essere decisamente alla portata dello Stone Five che imbastisce un’azione dopo l’altra dalle parti del portiere barese Piccolini, sicuramente la migliore in campo delle sue compagne grazie a miriadi di interventi decisivi. Non passa nemmeno un minuto che il Mola, al primo tiro in porta della giornata, pareggia i conti con Liotino, doccia fredda per il volenteroso Stone Five di coach Abbracciavento che comunque, con tanto coraggio e intraprendenza, rigetta la testa in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio che, alla luce delle varie occasioni create, sarebbe stato legittimo e sacrosanto. Ci provano tutte, ma proprio tutte: Stefania Pappadà, ancora Franca Calabrese, la sempre scalpitante Aurelia Ruggieri, la mobile Carmela Argentieri e Terry Iurlaro, ma un po’ Piccolini e un po’ gli immancabili pali e traverse negano la meritata gioia del gol. Con un inatteso pari va in archivio il primo tempo. Nella ripresa il copione non cambia, lo Stone Five attacca, il Mola difende. Dopo dieci minuti ecco il gol che arriva puntuale, ma dalla parte sbagliata: il capitano barese Margherita Cramarossa s’incunea in area e batte Nardelli, non impeccabile ma anche sfortunata a non trattenere la palla che, beffardamente, si insacca. Questo gol taglierebbe le gambe a chiunque, specie alla luce del grande impegno profuso dalle ragazze martinesi di Abbracciavento che, con la santa pazienza, provano a rimettersi in carreggiata. Inizia l’assalto all’arma bianca alla porta di Piccolini, i minuti scorrono inesorabili, il risultato non ne vuole sapere di cambiare. A cinque dal termine, però, ecco la tanto attesa rete che ridà (parzialmente) a Cesare quel che è di Cesare: Stefania Pappadà, ben appostata in area di rigore, stavolta piega Piccolini con un destro che si spegne all’angolino destro basso, niente da fare per il portiere ospite. Mancano cinque minuti alla fine della gara, lo Stone Five ci crede e si riversa in attacco alla ricerca di quello che sarebbe un vantaggio a dir poco trasparente. A pochissimi sospiri dal termine sembra fatta quando Iurlaro serve a Franca Calabrese un pallone che attraversa tutto lo specchio della porta con Piccolini battuta, ma la stessa Calabrese manca di un soffio l’appuntamento col gol, si fosse trattato di un’occasione del Mola la palla sarebbe sicuramente andata in porta da sola, magari sospinta da una folata di vento, c’è da scommetterci. A questo punto l’arbitro fischia la fine, lo Stone Five si accontenta di un punto che non dà il giusto merito alla straordinaria prestazione fatta di cuore e grinta, ma nel pomeriggio da Noci arrivano buone notizie, la Demar vince e consente alle colleghe capitanate da Marcella Nardelli di centrare i play-off che metterà di fronte proprio le due formazioni martinesi. Tornano alla gara col Mola, bene tutte quante, si distinguono anche Maria Cervellera ed Etta Gigante, ma la vittoria non è arrivata. Inutile dire che per vincere le partite bisogna mettere la palla in porta, ma è anche inutile ribadire che contro il mare si può andare, contro il vento, ma contro il c… attivo destino non c’è niente da fare.
Uno Stone Five Martina decisamente iellato e poco lucido sotto porta non va oltre al pari col Mola. Con le baresi termina 2-2, partita caratterizzata dall’invereconda quantità di occasioni da rete sprecate dalle biancazzurre griffate “Convertini Carburanti”, che hanno concesso al Mola di portare a casa un punto insperato che mancava esattamente da un girone fa quando, a campo invertito, le due squadre si annullarono per 4-4. Ma come se non bastasse, oltre alla poca incisività sotto porta, ci si è messa anche una fedele compagna di avventura dello Stone Five Martina in questo campionato, la sfortuna che, per poco, non ha consentito al Mola di portare a casa addirittura l’intera posta in palio, il che sarebbe stato davvero troppo. Eppure la giornata sembrava iniziare nel verso giusto, al quindicesimo è Franca Calabrese a siglare il vantaggio, la contesa sembra essere decisamente alla portata dello Stone Five che imbastisce un’azione dopo l’altra dalle parti del portiere barese Piccolini, sicuramente la migliore in campo delle sue compagne grazie a miriadi di interventi decisivi. Non passa nemmeno un minuto che il Mola, al primo tiro in porta della giornata, pareggia i conti con Liotino, doccia fredda per il volenteroso Stone Five di coach Abbracciavento che comunque, con tanto coraggio e intraprendenza, rigetta la testa in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio che, alla luce delle varie occasioni create, sarebbe stato legittimo e sacrosanto. Ci provano tutte, ma proprio tutte: Stefania Pappadà, ancora Franca Calabrese, la sempre scalpitante Aurelia Ruggieri, la mobile Carmela Argentieri e Terry Iurlaro, ma un po’ Piccolini e un po’ gli immancabili pali e traverse negano la meritata gioia del gol. Con un inatteso pari va in archivio il primo tempo. Nella ripresa il copione non cambia, lo Stone Five attacca, il Mola difende. Dopo dieci minuti ecco il gol che arriva puntuale, ma dalla parte sbagliata: il capitano barese Margherita Cramarossa s’incunea in area e batte Nardelli, non impeccabile ma anche sfortunata a non trattenere la palla che, beffardamente, si insacca. Questo gol taglierebbe le gambe a chiunque, specie alla luce del grande impegno profuso dalle ragazze martinesi di Abbracciavento che, con la santa pazienza, provano a rimettersi in carreggiata. Inizia l’assalto all’arma bianca alla porta di Piccolini, i minuti scorrono inesorabili, il risultato non ne vuole sapere di cambiare. A cinque dal termine, però, ecco la tanto attesa rete che ridà (parzialmente) a Cesare quel che è di Cesare: Stefania Pappadà, ben appostata in area di rigore, stavolta piega Piccolini con un destro che si spegne all’angolino destro basso, niente da fare per il portiere ospite. Mancano cinque minuti alla fine della gara, lo Stone Five ci crede e si riversa in attacco alla ricerca di quello che sarebbe un vantaggio a dir poco trasparente. A pochissimi sospiri dal termine sembra fatta quando Iurlaro serve a Franca Calabrese un pallone che attraversa tutto lo specchio della porta con Piccolini battuta, ma la stessa Calabrese manca di un soffio l’appuntamento col gol, si fosse trattato di un’occasione del Mola la palla sarebbe sicuramente andata in porta da sola, magari sospinta da una folata di vento, c’è da scommetterci. A questo punto l’arbitro fischia la fine, lo Stone Five si accontenta di un punto che non dà il giusto merito alla straordinaria prestazione fatta di cuore e grinta, ma nel pomeriggio da Noci arrivano buone notizie, la Demar vince e consente alle colleghe capitanate da Marcella Nardelli di centrare i play-off che metterà di fronte proprio le due formazioni martinesi. Tornano alla gara col Mola, bene tutte quante, si distinguono anche Maria Cervellera ed Etta Gigante, ma la vittoria non è arrivata. Inutile dire che per vincere le partite bisogna mettere la palla in porta, ma è anche inutile ribadire che contro il mare si può andare, contro il vento, ma contro il c… attivo destino non c’è niente da fare.
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