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Muraglia alla Cavaliere: "Non volevo offendere nessuno"
In merito all’articolo da me redatto sulla Cavaliere Matera, ribadire due concetti mi sembra doveroso. Il primo riguarda l’intenzione che mi ha spinto a scrivere l’articolo, ovvero quella di dare ampio risalto e lustro alla suddetta società, elevandola come la migliore squadra della Lucania, come dimostra la frase che campeggia nell’articolo “la compagine che, probabilmente più di tutti, ha rappresentato la Basilicata anche in campo nazionale”. Questo, per chi ha letto quanto riportato dal sottoscritto, è abbastanza evidente. Il secondo concetto in questione, che ci terrei in particolar modo a sottolineare, è la totale assenza, da parte del sottoscritto, di intenzioni atte a sminuire lo splendido operato del signor Antonio Dragonetti, tecnico capace di vincere lo scorso campionato portando la squadra anche a livelli nazionali, oltre che persona squisita e gentile. L’interpretazione postuma data dalla società materana non mi appartiene. La frase “via il tecnico Antonio Dragonetti”, non supportata da parole quali “esonero” od “allontanamento”, mai utilizzate dal sottoscritto, non riveste nessun carattere offensivo o denigratorio nei confronti dello stesso Dragonetti, persona con la quale ho avuto l’opportunità di chiarirmi tranquillamente una volta pubblicato l’articolo, così come non volevo minimamente ledere gli animi delle calcettiste che non vestono più la maglia della Cavaliere. Ragion per cui, assicurando che non era assolutamente mia intenzione turbare gli animi in società e in squadra, e mi dispiace se è successo, posso tranquillamente garantire il sodalizio materano che, senza ombra di dubbio, in futuro non sarà mai più contattato nessun membro della squadra in questione, a partire dall’addetto stampa.
Certo di aver agito spinto soltanto dalla mia grande passione per questa disciplina, auguro anch’io alla Cavaliere Matera un futuro ricco di soddisfazioni e successi.
Gisberto Muraglia