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Nicoletti: “Dal Real Statte non mi muovo”
Sabato, 22 Maggio 2010
La pivot salentina di Tony Marzella smentisce categoricamente ogni voce che la vedevano lontana dalla Puglia: “Fa piacere ricevere apprezzamenti, ma voglio vincere con questa maglia”. Sullo scudetto: “Siamo una delle squadre da battere, ma nessun dramma se non lo vinciamo”
E’ una costante spina nel fianco nelle difese avversarie, oggetto del desiderio di tante squadre dello stivale, ma Susy Nicoletti è la pivot del Real Statte. La fortissima atleta salentina di Parabita, da diverso tempo insignita come miglior attaccante del calcio a 5 femminile italiano, spazza via ogni dubbio e ne approfitta per fare un punto della situazione del suo Real che, dopo aver dominato e vinto il dodicesimo campionato regionale consecutivo, ha brillantemente esordito anche in campo nazionale battendo per 7-0 il Palermo.
Allora Susy, girano voci di un tuo possibile addio al Real Statte dopo il corteggiamento di diverse squadre. Com è la situazione?
“Molto semplice: non mi muoverò da Statte. Fa sicuramente piacere ricevere gli apprezzamenti degli addetti ai lavori, ma io non penso che a vincere con questa maglia. Colgo l’occasione, dunque, per smentire ogni voce di un mio possibile trasferimento, non c’è niente di vero”.
Dopo aver rassicurato i tifosi rossoblù, facciamo una considerazione sull’ultimo campionato regionale vinto senza problemi, il primo diviso in due gironi. Torneresti al buon vecchio girone all’italiana?
“Si, ancora una volta abbiamo imposto tutto il nostro valore e la nostra forza, penso sia stata una vittoria a dir poco legittima. Per quanto le altre squadre sicuramente c’è più organizzazione, i progressi ci sono stati, vedi le due squadre foggiane. Questo è un segnale positivo di una Puglia che vuole crescere in questa disciplina, non resta che sperare che col passare del tempo il campionato sia ancora più competitivo. Posso anche essere d’accordo sui due gironi, ma forse sarebbe meglio dividere le squadre in due fasce, quelle più competitive da una parte e quelle ancora in fase di crescita dall’altro. Secondo me ci sarebbero più incentivi per le realtà minori”
Tanti progressi dunque, ma evidentemente il Real Statte non è stato a guardare ed è cresciuto come tutti. Confermi?
“Certamente, crescono le altre squadre ma lo facciamo anche noi. Attualmente rimaniamo ancora un gradino superiore a tutti, specie in campo regionale. Anche in campo nazionale siamo senza ombra di dubbio tra le squadre da battere, speriamo di continuare così”.
Adesso entriamo proprio in campo nazionale. Domenica un grande esordio col Palermo.
“Si, decisamente. Siamo in gran forma e con le siciliane l’abbiamo puntualmente confermato. Col mister stiamo lavorando bene, lo spirito è sempre quello giusto. Abbiamo il compito di difendere lo scudetto che portiamo cucito in petto, non sarà facile ma abbiamo tutti i requisiti per farlo, anche se siamo un po’ rimaneggiate per infortuni vari che hanno attanagliato alcuni nostri elementi. E’ un aspetto importante ma orgoglio e voglia di vincere non mancano di certo. Siamo molto fiduciose e consapevoli dei nostri importanti mezzi tecnici-tattici”.
Facendo un paragone con le squadre dello scorso anno, come reputi il livello della prossima Final Eight? Sarà superiore o inferiore?
“Il livello rimane alto, perché comunque parliamo delle squadre che hanno vinto i rispettivi campionati regionali. Alla Final Eight vi arrivano le migliori squadre d’Italia, ragion per cui non è consentito abbassare la guardia nemmeno per un istante, dobbiamo sempre pensare a dare il massimo”.
Alle finali scudetto potreste incontrare quel Torrino che è riuscito a depauperare il Real Statte dell’ultima Coppa Italia. Avete mai pensato ad una bella rivincita sportiva?
“Noi penseremo a fare il nostro, non partiremo con l’idea di vendicarci del Torrino. Certo, qualora dovessimo incontrarlo avremo il dente più avvelenato e quindi potrebbero giungere maggiori stimoli, ma è un ragionamento che non si può ancora fare. Ritrovare la squadra romana in un eventuale finale scudetto ci fornirebbe ancora più incentivi, ma per un avvenimento del genere gli stimoli si generano automaticamente”.
Quindi possiamo dirlo Susy: il quarto scudetto è il chiodo fisso
“Ogni anno ci poniamo obiettivi, è normale a quello più prestigioso. Finora la nostra stagione è del tutto positiva, l’unico neo è stata la finale di Coppa Italia ma siamo comunque contente di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, in fin dei conti non si può vincere sempre. Noi vogliamo il quarto scudetto, ma se non dovesse arrivare non sarà certo un dramma, in ogni caso rimarremo una squadra da battere, un osso duro per tutti. In passato le sconfitte ci hanno aiutato tanto a crescere, perché da quelle abbiamo costruito le nostre vittorie. Vincere 9 titoli nazionali non penso sia facile, quello che abbiamo vinto è la dimostrazione di come questa società abbia lavorato sempre nel verso giusto, basti pensare che ci sono tante squadre che investono tantissimo per tentare di riuscire a vincere almeno un titolo, figuriamoci noi che con oculatezza e pazienza siamo arrivate spesso e volentieri sul tetto d’Italia. Rimaniamo un esempio da seguire, qui non si gioca per soldi, soltanto per passione”.
E’ una costante spina nel fianco nelle difese avversarie, oggetto del desiderio di tante squadre dello stivale, ma Susy Nicoletti è la pivot del Real Statte. La fortissima atleta salentina di Parabita, da diverso tempo insignita come miglior attaccante del calcio a 5 femminile italiano, spazza via ogni dubbio e ne approfitta per fare un punto della situazione del suo Real che, dopo aver dominato e vinto il dodicesimo campionato regionale consecutivo, ha brillantemente esordito anche in campo nazionale battendo per 7-0 il Palermo.
Allora Susy, girano voci di un tuo possibile addio al Real Statte dopo il corteggiamento di diverse squadre. Com è la situazione?
“Molto semplice: non mi muoverò da Statte. Fa sicuramente piacere ricevere gli apprezzamenti degli addetti ai lavori, ma io non penso che a vincere con questa maglia. Colgo l’occasione, dunque, per smentire ogni voce di un mio possibile trasferimento, non c’è niente di vero”.
Dopo aver rassicurato i tifosi rossoblù, facciamo una considerazione sull’ultimo campionato regionale vinto senza problemi, il primo diviso in due gironi. Torneresti al buon vecchio girone all’italiana?
“Si, ancora una volta abbiamo imposto tutto il nostro valore e la nostra forza, penso sia stata una vittoria a dir poco legittima. Per quanto le altre squadre sicuramente c’è più organizzazione, i progressi ci sono stati, vedi le due squadre foggiane. Questo è un segnale positivo di una Puglia che vuole crescere in questa disciplina, non resta che sperare che col passare del tempo il campionato sia ancora più competitivo. Posso anche essere d’accordo sui due gironi, ma forse sarebbe meglio dividere le squadre in due fasce, quelle più competitive da una parte e quelle ancora in fase di crescita dall’altro. Secondo me ci sarebbero più incentivi per le realtà minori”
Tanti progressi dunque, ma evidentemente il Real Statte non è stato a guardare ed è cresciuto come tutti. Confermi?
“Certamente, crescono le altre squadre ma lo facciamo anche noi. Attualmente rimaniamo ancora un gradino superiore a tutti, specie in campo regionale. Anche in campo nazionale siamo senza ombra di dubbio tra le squadre da battere, speriamo di continuare così”.
Adesso entriamo proprio in campo nazionale. Domenica un grande esordio col Palermo.
“Si, decisamente. Siamo in gran forma e con le siciliane l’abbiamo puntualmente confermato. Col mister stiamo lavorando bene, lo spirito è sempre quello giusto. Abbiamo il compito di difendere lo scudetto che portiamo cucito in petto, non sarà facile ma abbiamo tutti i requisiti per farlo, anche se siamo un po’ rimaneggiate per infortuni vari che hanno attanagliato alcuni nostri elementi. E’ un aspetto importante ma orgoglio e voglia di vincere non mancano di certo. Siamo molto fiduciose e consapevoli dei nostri importanti mezzi tecnici-tattici”.
Facendo un paragone con le squadre dello scorso anno, come reputi il livello della prossima Final Eight? Sarà superiore o inferiore?
“Il livello rimane alto, perché comunque parliamo delle squadre che hanno vinto i rispettivi campionati regionali. Alla Final Eight vi arrivano le migliori squadre d’Italia, ragion per cui non è consentito abbassare la guardia nemmeno per un istante, dobbiamo sempre pensare a dare il massimo”.
Alle finali scudetto potreste incontrare quel Torrino che è riuscito a depauperare il Real Statte dell’ultima Coppa Italia. Avete mai pensato ad una bella rivincita sportiva?
“Noi penseremo a fare il nostro, non partiremo con l’idea di vendicarci del Torrino. Certo, qualora dovessimo incontrarlo avremo il dente più avvelenato e quindi potrebbero giungere maggiori stimoli, ma è un ragionamento che non si può ancora fare. Ritrovare la squadra romana in un eventuale finale scudetto ci fornirebbe ancora più incentivi, ma per un avvenimento del genere gli stimoli si generano automaticamente”.
Quindi possiamo dirlo Susy: il quarto scudetto è il chiodo fisso
“Ogni anno ci poniamo obiettivi, è normale a quello più prestigioso. Finora la nostra stagione è del tutto positiva, l’unico neo è stata la finale di Coppa Italia ma siamo comunque contente di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, in fin dei conti non si può vincere sempre. Noi vogliamo il quarto scudetto, ma se non dovesse arrivare non sarà certo un dramma, in ogni caso rimarremo una squadra da battere, un osso duro per tutti. In passato le sconfitte ci hanno aiutato tanto a crescere, perché da quelle abbiamo costruito le nostre vittorie. Vincere 9 titoli nazionali non penso sia facile, quello che abbiamo vinto è la dimostrazione di come questa società abbia lavorato sempre nel verso giusto, basti pensare che ci sono tante squadre che investono tantissimo per tentare di riuscire a vincere almeno un titolo, figuriamoci noi che con oculatezza e pazienza siamo arrivate spesso e volentieri sul tetto d’Italia. Rimaniamo un esempio da seguire, qui non si gioca per soldi, soltanto per passione”.
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