La Virgiliana dilaga a Fasano. L’Atletico affonda

Domenica, 7 Novembre 2010
Atletico Fasano - Asd Virgiliana Brindisi 1-5 (0-2)

Atletico Fasano: 1 Maggi, 2 De Simone, 3 Miglionico, 4 Vinci Francesco, 5 Di Tora, 6 Lomartire, 7 Vinci Piero, 8 Latartara, 9 Sibilio, 10 Di Tano (k), 11 Cecere, 12 Baccaro. Dir.: Gonzales.
Asd Virgiliana Brindisi: 1 Chiarella, 2 Scarpa (k), 3 Urso, 5 Tregua, 7 Bellomusto, 8 Discanno, 9 Romano, 10 Calabrese, 11 Gioia, 12 Galasso. All.: Vallo. Dir.: Lacorte.
Arbitro: Fulvio Pucci di Bari
Marcatori: 3’ Romano (V), 24’ e 62’ Calabrese (V), 35’ Miglionico (AF), 41’ Scarpa (V) e 50’ Tregua (V).
Spettatori: 200 circa


Ha perso la prima. Le altre le ha vinte tutte. Del resto le false partenze non sono fatti inediti, fanno parte dei copioni classici, sportivi e agonistici. E così anche la Virgiliana, la nuova scommessa del calcio a cinque brindisino, ha mancato l’approccio auspicato al suo primo campionato ma poi si è subito riscattata infilando cinque vittorie consecutive e affermandosi tra le primissime realtà del girone. La Virgiliana evoca viaggi epici sulle tracce di Enea, paragone sostanzioso per significare le ambizioni di una matricola che prosegue il cammino della Brunda, avendone ereditato giocatori e tecnico, verso l’approdo nella massima divisione regionale. Sulle radici della Brunda, i nuovi dirigenti hanno deciso di fondare un sodalizio strutturato per mettere da subito il sogno della promozione a portata di campionato. E allora è accaduto che in estate il gruppo Taveri è subentrato nella proprietà e nella gestione della società, l’organico tecnico della Brunda ha firmato a ranghi pieni il progetto Virgiliana e il gruppo dirigente si è dotato di nuovi ruoli e sagge motivazioni. Un quadro che fa ben sperare i ragazzi di Ettore Vallo, che ora ci riprovano. Riprovano a tessere le tela di una stagione costruita con grandi propositi, ai quali la famiglia Taveri ha voluto apporre il proprio suggello come sempre fatto di passione e impegno nel lavoro. Una filosofia che mette da parte proclami e slogan autoreferenziali ma confida nella voglia di vincere e nelle qualità di una formazione che da anni prenota un posto in playoff senza però riuscire a traguardare la categoria superiore. Oggi la società dispone di un progetto diverso, affidato all’incontro di nuovi e vecchi dirigenti e speso a valorizzare il calcio a cinque sul modello di piazze più calde e neanche troppo lontane. I proclami restano alla porta, dunque, esclusi per contratto e convinzione, gli obiettivi si tacciono seguendo il profilo basso di un campionato dosato per settimane, gare e avversari pronti a guastarti la festa.

Il derby di Fasano si presenta come prova di continuità, sul filo di un ritmo-campionato che i brindisini cercano di mettere a regime guardando avanti il più possibile. La guida virgiliana servirà per sprofondare negli inferi il cinque del presidente Antonio Gonzales, almeno nelle intenzioni. E in effetti gli ospiti partono col piede giusto e già dopo tre minuti passano. Romano, al rientro agonistico dopo un anno di pausa, anticipa Latartara e da sinistra colpisce chirurgicamente nell’angolo lontano. La Virgiliana non si scompone e pressa i portatori di casa che episodicamente mettono in apprensione Chiarella. Al 10’ è capitan Scarpa, grande spolvero a dispetto del tempo che passa, a mettere i brividi su punizione ad Alberto Maggi, portiere pro tempore e custode invidiabile anche dei suoi quarantasette anni. Al 18’ Calabrese rileva un Bellomusto sulla via del recupero e al 20’ Maggi ostenta agilità insospettabili strozzando all’incrocio l’urlo al gol di Discanno. Il raddoppio è nell’aria e quattro minuti più tardi è Calabrese ad affondare il morso dopo una corsa solitaria e una finta sull’estremo difensore verdearancio. Al 26’ Vallo cambia ancora. Entra Gioia per Romano ma il canovaccio rimane identico. Entra anche Tregua al posto di Calabrese ma è Scarpa a mettersi in cronaca con un affondo sulla destra che culmina in un diagonale violentissimo di poco a lato e un tiro libero a tempo scaduto finito fuori dallo specchio. Si va al riposo sul doppio vantaggio ospite, fedele scrittura di una mezzora interpretata sui diversi valori delle squadre in campo. In avvio di ripresa Vallo propone lo stesso quintetto e al minuto quattro Tregua manca il gol della tranquillità facendosi respingere una soluzione ravvicinata dal buon Maggi. Dalla possibile sicurezza la Virgiliana ricade nelle ultime ombre di Halloween, non ancora del tutto fugate, con il centro di Miglionico che al 5’ batte Chiarella dopo una punizione corta dal fondo. L’Atletico prova allora a raddrizzare il match ma il gioco è spesso improvvisato, le idee confuse e gli spunti lasciati a frangenti di gioco il più dei casi fortuiti. Il clima si surriscalda e il tecnico dei brindisini decide al 7’ di rimettere nella mischia Romano rinunciando a Gioia. E all’11’ la Virgiliana ricaccia indietro le streghe grazie a Scarpa che finalizza una combinazione volante con Tregua e Romano. L’Atletico spende allora tutto ciò che gli rimane, affidandosi più ai nervi che al ragionamento, e spinge fisicamente gli avversari nelle retrovie. Ma al 20’ la Virgiliana allunga. L’Atletico non ha recuperato ancora bene le posizioni e Chiarella su rinvio disegna una traiettoria perfetta per Tregua che, incustodito per l’occasione, entra in area e di volée inchioda Maggi alla quarta incolpevole capitolazione. Tutt’altro che rassegnati, Di Tano e compagni portano gli ultimi strenui assalti al fortino brindisino che non solo resiste, grazie soprattutto alla superba giornata di Chiarella, ma spesso ribalta il fronte lanciando Tregua in una singolare collezione di pali colpiti, ben tre nel giro di cinque minuti. Il portierone brindisino vanifica nel frattempo anche un tiro libero di Latartara, e a tempo scaduto (32’) ne capitano due sui piedi di un ritrovato Luca Calabrese, che realizza il primo e fallisce il secondo grazie a un buon intervento di Maggi che s’inarca e alza sulla trasversale.

Si chiude cinque a uno per i brindisini ospiti, non ancora al meglio della condizione fisica ma trascinati da un piglio volitivo e concreto oltre che da un Fabio Discanno che giornata dopo giornata, nel suo modo come sempre silenzioso e discreto, dimostra di essere il cuore e l’anima di questa squadra.
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