Nova Vigiliensis, salto nel buio

Venerdì, 1 Aprile 2011
Per continuare a inseguire la chimera playoff i biscegliesi devono battere il Città di Molfetta

Chi è causa del suo mal pianga se stesso, recita un noto adagio. Sotto col mea culpa, allora, perché la Nova Vigiliensis è l’unica responsabile della situazione attuale. Vi si è cacciata da sola e ora le serve quasi un miracolo per tirarsene fuori. Il cammino verso i playoff somiglia a una montagna da scalare e la squadra non sembra attrezzata per l’impresa. Inoltre non è neanche padrona del proprio destino. Vincere le restanti tre partite, infatti, sarebbe appena l’inizio dell’opera. Per completarla ci vorrebbe una sorta di suicidio collettivo da parte delle numerose rivali, tutte messe meglio in classifica.

Il fatto che la missione sia al limite dell’impossibile, comunque, non esclude l’obbligo di provarci. A partire da domani, quando in via Cucuzziello arriverà il Città di Molfetta, altra delusa del torneo. Allestita per ben figurare nella stagione d’esordio, la compagine biancorossa si ritrova invece a fare i conti con una graduatoria che non ne riflette le aspettative. Il suo tallone d’Achille, oltre alla fragilità difensiva (141 gol subiti: seconda peggior difesa), è l’estrema volubilità, cioè la “capacità” di alternare sorprendenti exploit e lunghi digiuni. Si pensi ai colpacci di Andria e Monte Sant’Angelo, o al successo casalingo col Dream Team Palo del Colle. E si pensi, di contro, alle cinque sconfitte consecutive rimediate nel bimestre dicembre-gennaio, o al misero punto raccolto nelle ultime sei gare.

Quel punto l’ha conquistato nel derby con i mai troppo amati cugini della Vigor Molfetta City. Ecco, forse le maggiori soddisfazioni sono giunte proprio dalle tre stracittadine giocate tra campionato e Coppa Puglia, due delle quali terminate in gloria. Non come il match d’andata con i biscegliesi, che sancì la fine dell’imbattibilità al PalaPoli. Lì, però, si chiuse anche il capitolo sulle vittorie in trasferta per mister Cortellino, adesso appiedato dal giudice sportivo al pari del collega Vallarella. Cosa aspettarsi di qui in avanti? Dipende da quanto si crede nei miracoli. Il futuro, ormai, è un salto nel buio. Conviene prepararsi a un atterraggio non esattamente morbido.

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