Focus Foggia, la ricetta di Fabio Longo

Mercoledì, 13 Luglio 2011

"Compattezza ed umiltà, così faremo strada”

Intervista a tutto campo con l’ex tecnico delle Queens, dal prossimo anno in panchina con Gianni Valente: “Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti”. Sul prossimo campionato in A: “Statte, Montesilvano e le romane, tutte partite toste”

Giovane e rampante. Pensi a Fabio Longo e ti vengono in mente questi aggettivi che, vista la sua giovane età e al tempo stesso il suo curriculum, sono quelli che più si sposano alla causa. Il suo nome è legato a quello delle Queens Foggia, compagine rossonera allenata per cinque anni che, insieme alla Focus, ha rappresentato la Capitanata del futsal in rosa. Almeno fino allo scorso anno quando, prima della fusione con la Focus, le due squadre hanno dato vita ad un derby fra satanelle molto sentito e combattuto. Non è un caso, infatti, se proprio le allora ragazze delle Queens sono state le uniche a fermare la Focus nell’incredibile ed ultimo campionato regionale appena passato, imponendo l’unico pareggio stagionale a fronte delle diciassette vittorie conquistate sulle diciotto disponibili. Ma adesso il presente e il futuro di Fabio Longo si chiama Focus. Chiamato nelle vesti di collaboratore tecnico, l’ex tecnico delle Queens è pronto ad offrire tutto il suo contributo alla causa della sua nuova squadra, prossima alla serie A. Lo scorso anno è stato anche nel maschile come secondo allenatore del Barletta in B. Brillante ingegnere gestionale in un’azienda, Fabio non è sfuggito alle nostre domande.

Fabio, un’accoglienza da brividi per te: subito serie A con la Focus Foggia.

“Ero certo di approdare in una grande squadra che lottava per obiettivi importanti. Non mi nascondo, puntare a scenari e obiettivi prestigiosi per la mia scelta è stato fondamentale, la Serie A è un grande punto di partenza, ora dobbiamo dimostrare veramente quanto valiamo”.

Conoscevi già la società, lavorando in una squadra della stessa città. Cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova avventura?

“Sicuramente quando la dirigenza (Antonio Pomarico, Vincenzo Maffei, Salvatore Musci) mi ha contattato ho capito subito che eravamo in sintonia, io volevo un progetto importante e loro vogliono puntare in alto, quindi avevamo entrambi idee importanti. Poi conoscevo le ragazze e lo staff tecnico e sono sicuro che se lavoriamo tutti in sintonia e verso la stessa direzione possiamo fare molto bene”.

Che ambiente hai trovato?

“Una grande sorpresa è stata quella di instaurare, in così poco tempo, un grande rapporto con tutte le ragazze, mi trovo molto bene con tutte loro, un gran bel gruppo. Ho un ottimo rapporto con i tecnici, con Francesco Casolaro e Gianni Valente. Oltre a lavorare con professionalità e serietà ci divertiamo molto, il che è molto importante per mantenere sempre alto l'entusiasmo nostro e di tutto l'ambiente. Poi oltre la dirigenza e i sempre presenti Maria Stella Monaco e Pino Citarelli, ci sono molte persone che seguono da vicino e con grande passione la squadra come l’addetto stampa Domenico Carella, e il gruppo di tifosi comandati da Donatello Summa e Vincenzo Pedone. Sono tutti fattori che ti permettono di lavorare con grande armonia e serenità”.

Una svolta importante dopo la tua esperienza con le Queens. Cosa ti porti dietro di quella panchina che per te è stata sicuramente positiva?

“Porto con me tutti questi 5 anni vissuti molto intensamente, qualcuno mi ha detto "il primo amore non si scorda mai" e calcisticamente parlando è così, questa società e queste ragazze mi hanno dato tantissimo, loro hanno creduto in me quando ero ancora poco più che un appassionato e sono diventato quello che sono proprio grazie a loro e grazie al fatto che anche nei momenti difficili non hanno mai smesso di credere in me. Quindi dal presidente alle ragazze, ai momenti belli e i momenti brutti: li porto tutti con me e non smetterò mai di ringraziare e di portare nel cuore la società che mi ha lanciato”.

Il ricordo più bello?

“Diciamo che lo scorso anno ci siamo tolti un pò di soddisfazioni, nessuno credeva in noi e di risposta abbiamo vinto la prima fase del campionato, che si è poi concluso con il pareggio in quel di Statte che sicuramente ha lasciato la consapevolezza che insieme avevamo lavorato bene per un anno intero, e quello era il giusto premio che ci meritavamo. Ricordi belli ce ne sono davvero tanti, c'è anche la vittoria di Putignano, vincere in quel modo contro un'ottima squadra e un tecnico che io stimo molto (Mastrocesare, ndr) quando tutti ti danno per finito, è sempre una bella soddisfazione; e poi c'è un coro che recitavano le ragazze a fine partita che non dimenticherò mai, insomma è impossibile racchiudere 5 anni in poche righe”.

Aspetto tecnico. Dove può arrivare questa Focus nel campionato di A?

“Queste fasi di qualificazione alla serie A hanno dimostrato che la Focus può dire la sua contro tutti, quindi dico che se lavoriamo bene e diventiamo un gruppo forte nel bene e nel male, possiamo toglierci molte soddisfazioni; personalmente oltre lo Statte, temo molto le squadre romane, hanno grande organizzazione e esperienza, e poi c'è il Montesilvano campione d’Italia in carica. Insomma, saranno tutte partite molto molto difficili, a cui dobbiamo arrivare preparati e convinti delle nostre possibilità”.

Lavorerai a stretto contatto con Gianni Valente, un tecnico capace di centrare un obiettivo così prestigioso al primo tentativo. Cosa ti senti di potergli offrire?

“Diciamo che nonostante l'età io sono un "veterano", passami la parola. Del calcio a 5 femminile quindi ho imparato nel tempo a gestire un gruppo femminile, numeroso o meno, sotto tutti i punti di vista, il che ti assicuro non è per niente facile. Credo, quindi, che in due o meglio in tre con il preparatore dei portieri Casolaro, possiamo lavorare bene senza lasciare niente al caso, e curare insieme ogni aspetto nei minimi dettagli. E’ fondamentale se vogliamo raggiungere grandi risultati”.

Il tuo più grande sogno per il futuro. C’è una panchina che sogni in particolare? Maschile o femminile.

“Per quanto riguarda il femminile la panchina della mia città mi rende orgoglioso e non posso aspirare a niente di meglio perchè a Foggia il livello del calcio a 5 femminile è elevato, quindi lavorare in una squadra di valore e nella mia città, credo sia il massimo. Per quanto riguarda il maschile sono molto attratto dalla preparazione e dal modo di allenare di Tiago Polido, per me il migliore allenatore in assoluto, quindi se parliamo di sogni, su quella panchina, al suo fianco, ci starei molto volentieri. Tornando alla realtà, ho iniziato a conoscere il vero calcio a 5 guardando le partite della Futsal Fuente Foggia alcuni anni fa e quando posso sono sempre a guardare i loro allenamenti. Poi ho un ottimo rapporto con dirigenti e tecnici della società, quindi diciamo che se in futuro arrivasse una proposta......"

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