Red Black Foggia, la smentita

Lunedì, 26 Settembre 2011
Mi dispiace essere arrivato a questo punto. Non mi aspettavo una reazione del genere dei dirigenti avversari e a questo punto capisco che livello è la serie C2. Bisognerà stare attenti in futuro alle cose che si dicono e io lo sarò. Ho semplicemente detto al direttore di gara che stava arbitrando in modo scandaloso. Ero lì per caso perché impegnato ad un matrimonio ad una sala ricevimenti distante meno di un chilometro dal campo di gioco e per un piacere personale al mio presidente, che dopo questo avvenimento mi ha ribadito la sua fiducia. Sono arrivato un quarto d’ora dopo il fischio d’inizio e non all’inizio, come altri hanno sostenuto. Nelle fasi finali è successo quello che ho appena detto. Uno pseudo addetto alla sicurezza si è avvicinato a me dicendomi che avrebbe potuto chiamare la polizia, ma io non capivo e non ho capito ancora il perché. Ho semplicemente detto, nei minuti successivi, che per cosa stava succedendo fuori dagli spalti, per via del suo arbitraggio, rischiava qualcosina a livello personale. Ma innanzitutto non era una mia minaccia, poi era sempre una conseguenza al comportamento scorretto dello stesso e dei giocatori in campo (il numero 4 dell’Atletico Troia, al ripetuto avvertimento di un calcettista dei Red Black di non fare falli, ha detto chiaramente testuali parole, accompagnate da un ghigno beffardo, «Tanto non ve li fischia». L’11 sbeffeggiava un tifoso fuori dalla recinzione in zona opposta provocando le sue reazioni incontrollate).

Al termine del primo tempo venivo invitato in modo gentile ad andare via, ma per quale motivo?

Continuo a non capirlo.

Infine, non sono andato via per dileguarmi, innanzitutto perché non c’erano i motivi. È irrisoria la telefonata alla polizia, si saranno fatti quattro risate. Poi anche perché non sono abituato a scappare e lo posso dimostrare a chiunque voglia chiarimenti. Sono aperto a qualsiasi tipo di colloquio con i dirigenti avversari e aspetto delle scuse per le frasi irriguardose che ho subito dallo pseudocalcettista al termine del primo tempo e per il comunicato diffamatorio.

Sono convinto anch’io che questo non è futsal, ma l’hanno saputo provocare bene, quelli dell’Atletico Troia.

È ora di smetterla.
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