Fuente Foggia, buio e luce

Mercoledì, 28 Settembre 2011

Capitan Sergio Andregtoni sprona i suoi dopo la vittoria all’esordio: «Siamo una squadra nuova, ma se lavoriamo bene possiamo puntare in alto».

Mister Grassi preoccupato per la mancanza di strutture che non permette di far allenare i suoi: «Così rischiamo di perdere la condizione»

Ventisei anni, nativo di Itajaí, e con alle spalle già tanti anni di futsal, tra il Brasile e l’Italia. È questo, in sintesi, il profilo di Sergio Andregtoni, neo-capitano della Fuente Foggia, alla sua seconda stagione in maglia Blancos. Dopo la rivoluzione della scorsa estate, dunque, la sua riconferma, il filo che l’ha tenuto legato al sodalizio del presidente Giuseppe Tiso, gli è valso anche la fascia al braccio, e quel ruolo di guida per tutti i suoi compagni. Che lui non ha mancato di ripagare sin da subito, con la buona prestazione offerta contro l’Azzurra Paganese, in cui, da pivot di razza qual è, ha segnato per ben due volte il suo nome sul tabellino dei marcatori. «Contro l’Azzurra Paganese, abbiamo fatto una bella partita, con molta voglia di vincere. Questo mi è piaciuto molto», è il commento di Andregtoni sulla prestazione d’esordio della Fuente. Il commento del capitano, poi, è ancora più positivo se ragiona sul fatto che «ci stiamo ancora conoscendo, e questo ci dà margini per crescere ancora. Dobbiamo lavorare ancora tanto, in fondo siamo una squadra nuova, siamo praticamente partiti da zero. Continuando così, però, possiamo davvero puntare in alto». Una nota particolare, poi, raggiungere la vittoria con la fascia da capitano al braccio, la prima in assoluto nella carriera calcistica di Sergio Andregtoni: «È stato molto bello, vincere da capitano è ancora più emozionante. Questa è un’esperienza nuova nella mia carriera, sento molto la responsabilità verso tutto il guppo. Ma sono convinto di poter riuscire a fare bene in questa nuova sfida. Anche perché ho tutta la fiducia del mister, dei miei compagni e della società. E questa è la cosa più importante».

Buio e luce, però, sono sempre due facce della stessa medaglia. E, così, se da un lato la vittoria ha portato molto entusiasmo in casa Fuente, la questione dell’indisponibilità del “PalaDaVinci” e di altre strutture consone ad ospitare le sedute di allenamento dei Blancos, che ormai sembra essere diventata la quotidianità, ha portato i fuentini, ieri, a dover raggiungere Barletta per non perdere ancora minuti nelle gambe. E per un Andregtoni che chiosa sul problema, «È brutto principalmente perchè non abbiamo fatto nemmeno un allenamento li prima della gara contro la Paganese; però noi siamo pronti a fare quello che dice la società: se dobbiamo fare allenamento in mezzo alla strada, saremo pronti», c’è un mister Grassi davvero preoccupato: «Si l’amichevole a Barletta è andata bene, ma parlarne in termini calcettistici ora è riduttivo. Abbiamo un grande problema da affrontare ora, il problema è che ci mancano gli allenamenti veri e propri. Il che significa che stiamo perdendo la condizione, e se piove nemmeno oggi faremo allenamento». Di poche parole il tecnico foggiano, pronto però a spendere parole positive per l’esordio dei suoi nella stagione 2011/2012: «Siamo andati bene, tenendo presente che era come se giocassimo in trasferta. Dobbiamo migliorare sulle palle da fermo, ma nel complesso bene. Ora ci attende la trasferta abruzzese contro L’Aquila, che ha perso all’esordio ma era prima di quattro titolari». Lo sguardo di mister Miki Grassi, però, non riesce ad andare molto lontano: «Prima di guardare in casa d’altri, però, ragiono su di noi: non so cosa aspettarmi, noi non ci siamo allenati per niente e, di certo, non come piace a me».

UFFICIO STAMPA
FUTSAL FUENTE FOGGIA

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