Virgiliana Brindisi, sorrisi e progetti

Lunedì, 31 Ottobre 2011

La Virgiliana si rimette in corsa dopo il pareggio di sette giorni prima con il Real Ostuni e può presentarsi con ritrovata fiducia all’esordio del “Da Vinci” di martedì prossimo nel turno infrasettimanale di campionato. Il cinque di Ettore Vallo prova a risistemare la sua identità mettendo in pari diverse facce che hanno restituito umori contrastanti agli addetti ai lavori. Prima i peccati di gioventù, portato necessario di una squadra decisamente rinnovata e ringiovanita, poi qualche omissione di gioco e difetto di personalità che hanno inciso nel rendimento imperfetto di questa prima fase della stagione. Poi ancora la voglia di riscattarsi e la capacità di riuscirci che hanno accompagnato alcune gare-exploit messe in teca come reperti di pregio da contemplare e ricopiare. In grado soprattutto di confortare il tecnico biancazzurro sulle qualità del quintetto e sul carattere contingente di alcune amnesie. La partita di sabato appartiene a quest’ultimo filone, malgrado, particolare non di poco conto, la consistenza dell’avversario non potesse rappresentare un banco di prova affidabile. Sei a uno riecheggia ciclopiche misure tennistiche, quelle che tuonano come smaccati divari di valore, e la Virgiliana, in lotta con se stessa dopo l’ultimo drammatico pareggio, ha servito un derby tutto in discesa costringendo l’avversario a un prevedibile destino. Ettore Vallo non ha dubbi, non può averli rileggendo una partita che ha subito imboccato il senso unico permettendo al tecnico di mischiare le carte e di dare spazio a tutti i dodicesimi in distinta.

Ogni gara è una storia - commenta Vallo a fine gara - che nasce e si incanala in modo diverso a seconda di più fattori. Certo l’avversario è uno di questi, il suo atteggiamento e la sua forza. Ma ce ne sono altri. Il confronto con il Francavilla non è mai stato in discussione, troppo evidente la differenza di valori in campo, eppure i miei ragazzi hanno lasciato indizi di miglioramento del gioco e della personalità. Ho sempre detto che questa squadra può solo migliorare, che il gioco è una condizione che matura e si perfeziona con le partite, a mano a mano che ciascun interprete entra in sintonia con gli altri. Non potevamo pretendere da questa squadra lo stesso ritmo degli scorsi anni, specie all’inizio, ma investire nei giovani non è mai sbagliato”.

Un cantiere che tra i veli lascia intravedere il verso finale di un’opera rassicurante, capace di regalare soddisfazioni e di ricevere garanzie dal tempo. La gara di Francavilla ha messo in scena tutti i personaggi possibili, con buona pace del punteggio, riportando indicazioni precise. “La condizione dei singoli è importante - continua il tecnico dei brindisini - e mi aspetto che il contributo di ciascuno già nelle prossime gare possa elevare il livello generale della squadra. L’inizio sfocato è dipeso a mio avviso da due ragioni: per primo l’inserimento di elementi giovani che, per quanto interessanti e di prospettiva, devono ancora entrare in sintonia con il calcio a cinque e le sue strutture di gioco; in secondo luogo la partenza compassata di alcune pedine di esperienza che solo ora cominciano a trovare il passo giusto. Se unite i punti troverete l’immagine non del tutto definita della Virgiliana di questo primo tratto di stagione”.

Non fa una piega. E allora avanti così, con la società che ha in animo di rinforzare l’organico e intanto consegna alla supervisione tecnica un giocatore giovanissimo e un altro di esperienza, e nei ritagli lavora ad allestire la prima scuola di futsal della città con tecnici e dirigenti pronti ad accogliere e matricolare le prime piccole reclute.

Un progetto - spiega Marcello Taveri, patron della società - che parte da lontano per promuovere uno sport in netta crescita e che proprio per questo può avere risposte importanti dai più giovani. Intendiamo lavorare in stretta sinergia con le scuole primarie e secondarie di primo grado per offrire un complemento qualificato alla formazione fisica degli studenti. Il calcio a cinque deve diventare uno sport indipendente, con atleti che nascono e si affermano per questa disciplina, svincolato dal calcio a undici dal quale purtroppo proviene ancora la maggior parte dei nostri tesserati. La maturità di uno sport si misura in base a quanto riesca a camminare, dall’inizio alla fine, con gambe proprie. Abbiamo già uno staff di istruttori e presto ci cimenteremo in quest’altra motivante sfida: per qualificare lo sport, è vero, ma anche per garantire alla Virgiliana un ricambio incessante e di qualità”.

Virgiliana, sorrisi e progetti. Potrebbe essere il leitmotiv di un tempo nuovo per la Virgiliana dei patron Taveri. Che ritrova la vittoria e sulla scia dei buoni propositi bussa alla porta del calcio a cinque del futuro.

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