Focus Foggia, a Pescara vittoria cercasi

Venerdì, 18 Novembre 2011

Le satanelle affronteranno la seconda trasferta consecutiva dopo lo sfortunato ko di Cosenza. In Abruzzo non ci saranno le squalificate Caputo e Cavallone, parola d’ordine per Maffei e socie: vincere.

Leone indomabile in casa, bradipo in trasferta. I numeri della Focus Foggia parlano chiaro, le verità sul campo sono incontrovertibili e non si possono discutere: i nove punti conquistati finora dalle satanelle di mister Valente sono il frutto dei tre successi ottenuti al Pala “Da Vinci” del capoluogo dauno con Trinakria Palermo, Salandra e Napoli. Ben diverso il cammino esterno, con tre ko rimediati in altrettante partite: Statte, Roma e Cosenza. Ma stavolta il 7-5 patito nell’ultima trasferta calabrese lascia molto amaro in bocca a capitan Porcelli e compagne, capaci di chiudere il primo tempo avanti per 3-2, salvo poi essere travolte da un insolito destino nella ripresa. I presupposti per rompere il tabù trasferta c’erano tutti, ma poi ecco i piani complicarsi maledettamente. A rovinare il possibile blitz arriva la più che discutibile espulsione comminata a Caputo, inferiorità dalla quale è scaturito il gol del 3-3. Soltanto pochi minuti dopo, appena tre, altro rosso per la Focus ai danni di Cavallone e gol del sorpasso calabrese per il 4-3 che, di fatto, ha segnato la linea di demarcazione tra lucidità e rabbia per Maffei e socie. Alla fine è finita 7-5, una sconfitta da dover assimilare al più presto per le rossonere, alle prese con la preparazione di un’altra trasferta da affrontare domenica, quella in Abruzzo con il Città di Pescara. A guardare la classifica si può pensare: è facile si può fare. Le pescaresi hanno solo tre punti, conquistati in casa contro il Trinakria. Carpe diem, di regola. Ma le conseguenziali squalifiche post-Cosenza di Caputo (3 giornate) e Cavallone (1) complicano, e non poco, i piani di Valente. Complicano, ma non compromettono, perché la rosa della Focus non è di secondo rilievo, chi scenderà in campo saprà farsi valere. Di fronte ci sarà un avversario assetato di punti salvezza e desideroso di riprendere il feeling con la vittoria, interrotto alla terza giornata. La Focus lo sa, bisognerà tirar fuori una prestazione maiuscola, la parola d’ordine è dimenticare Cosenza ed imporsi finalmente al di fuori delle mura amiche. Gran parte del potenziale offensivo sarà fuori uso, Caputo e Cavallone a casa vuol dire dover rinunciare a potenza, iniziativa e finalizzazione, ma le frecce nell’arco della Focus non mancano. Magari un coast to coast di capitan Porcelli, una magia dal cilindro di De Lio, tutto coadiuvato dall’intelligenza tattica di Monaco. Pensar positivo si può, pensar positivo si deve. In fin dei conti, a volte, una vittoria non è sempre il frutto di uno schema studiato sulla lavagna e applicato in campo o di un avversario ben analizzato in settimana. Una vittoria può essere il risultato di un desiderio, un sogno, una visione. Viste le circostanze, vada per il primo.

Gisberto Muraglia

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