Luigi Giancola: un fiore biancorosso nel vivaio Real

Martedì, 10 Aprile 2012

Un’altra stagione finita vola via e lascia spazio a quella nuova che verrà, ma rimane legata ai ricordi di chi ne ha fatto parte, una stagione che matura ancora un po’ i frutti del lavoro di chi ha contribuito a far crescere questo vivaio biancorosso, patrimonio di casa Real. E’ un altro anno Real Molfetta Under 21 che si conclude da protagonista, e che saluta tanti protagonisti che l’hanno fatta grande.

Ormai giunto al capolinea, il Capitano Luigi Giancola, impiegato in questa sua ultima stagione prima del traguardo che i suoi giovani anni gli concedono, ringrazia con le parole di questa intervista a lui dedicata e deporre la fascia in favore di chi lo seguirà.

Luigi, ormai alla soglia dei 22 anni, biancorosso di nascita legato al mondo del pallone da un legame di sempre ed ormai presenza fissa nella prima squadra del calcio a 5 molfettese, è un laterale dalle tante qualità, audace e fantasioso nel proporsi al gol, scattante ed agile nella sua esilità, ed in costante crescita di esperienza e tattica.

La tua esperienza “palla al piede”:

-gioco a calcio a 5 dal 2008 , ho iniziato con l'U18 ,nel 2009 ho esordito in prima squadra in C1 e poi ho continuato la gavetta in U21 con alcune presenze in serie B e la splendida convocazione in Nazionale a coronare i tanti sforzi fatti.
Prima di iniziare con questo sport ho sempre praticato calcio ma nel momento cruciale per tristi motivi legati al calcio molfettese ho deciso di cambiare sport e spinto anche dalle mie caratteristiche, piu adatte al futsal, ho deciso di sposare la causa Real.

Descriviti al lavoro:

-ho ricoperto tutte le posizioni anche se prediligo essere schierato come laterale , sono ambidestro e mi piace ( a dispiacere dei mister) tenere la palla fra i piedi!!

Quanto conta e quanto cambia la tua vita il futsal. Cosa fai nel resto delle tue giornate, e che desideri fare in quello della vita:

-Il futsal incide molto sulla mia vita quotidiana, sono molto costante agli allenamenti e rinuncio a molto pur di essere coerente con l'impegno che ho preso, pur sapendo che questo sport non sarà mai un lavoro viste le difficolta economiche che investono tutta l'Italia; ecco perché faccio tutto il possibile per non trascurare il resto della mia vita, la mia ragazza , la mia famiglia, i miei amici e lo studio, sperando di laurearmi il prima possibile ( Ing. gestionale) e avere almeno una carta in mano per sperare in futuro lavorativo felice.

Parlaci di questa avventura. Cosa significa per te U21:

-Da 2 anni sono capitano in U21 e per me è stato più che un impegno , è una bella soddisfazione ed è stata sicuramente una bella esperienza che purtroppo termina quest'anno ( l'età avanza).

Quali i rimpianti, quali i rimorsi: parlami di quei sassolini nella scarpa a cui hai accennato:
- Quest'anno con i fuoriquota e con Martin Ambrosini ci siamo rinforzati moltissimo, giocando una splendida stagione e migliorando molto sia individualmente che come collettivo; purtroppo però i risultati non ci premiamo molto, solo noi sappiamo quanto siamo andati vicini nel superare i turni sia in coppa Italia che in campionato, ma forse l'inesperienza, la sfortuna e la forma non ottimale nei momenti top, non ci hanno permesso di ottenere i risultati migliori che avremmo meritato.

Il tuo ricordo/ soddisfazione più bello se ti dico Real:
- Penso subito alle finali nazionali con l'U18 perché nessuno, nemmeno il più ottimista di noi se lo sarebbe aspettato e sicuramente mi resterà nella mente per molto tempo.

Raccontami il calcio, visto dagli occhi di un giovane. In particolare, spiegami il calcio a 5, tu che lo giochi, affinché si possa capire il bello di questo sport straordinario:
- Il calcio a 5 è uno sport poco conosciuto che merita sicuramente ben altri riflettori. Molti in Italia pensano che il calcio a 5 sia il rifugio per calciatori finiti o che non abbiano avuto gloria nel calcio a11 ma praticare questo sport non è affatto semplice, dalla serie B in su il livello è molto alto e gli sforzi non sono solo fisici ma mentali. Quando però vedi delle giocate che solo sul parquet puoi vedere, ribaltando svantaggi di 3 o 4 gol in pochi minuti, pensi che questo sia uno sport bellissimo che merita di diventare sport olimpico.

Tifi?
- Tifo inter da bambino , lo ero nel 2010 con il tecnico Mourinho alla guida e lo sono anche ora che le cose non vanno più così bene, mio padre mi ha trasmesso questa passione e me la tengo ben stretta.

Un occhio al futuro: prima squadra?

-Con la prima squadra penso sia questo il momento migliore di questi 5 anni perché sto giocando e segnando con maggiore continuità; spero di continuare almeno fino ai play off . Poi dall'anno prossimo (se riuscirò a restare!!) cercherò di migliorare ancora e guadagnarmi ancora più spazio.

La persona che ti senti di ringraziare per tutto questo:
- Voglio ringraziare innanzitutto l'addetto stampa Ornella Amato per la disponibilità e il tempo che ha perso per questa intervista pur essendo solo un giovane ragazzo e non ancora affermato nella prima squadra, ma d'altronde so che lo fa per passione visto il tempo che dedica in generale alla causa Real senza ricevere nulla in cambio.
Permettimi anche di ringraziare la mia famiglia ed a sorpresa voglio ringraziare anche Nico Colangelo, visto che non ho mai avuto l'occasione di farlo e lo faccio ora, seppure io non abbia un legame stretto con lui fuori dal campo, ma lo ringrazio perché semplicemente osservandolo nel modo di allenarsi e svolgere il ruolo di capitano ho appreso molto da lui , penso a sua insaputa!

Con la testa sulle spalle, la maturità responsabile che poco pare possa addirsi ad un giovane della sua età, con la consapevolezza di avere tanta strada da percorrere e tanto potenziale da tradurre in campo, e soprattutto con il cuore di chi si impegna per passione, ringraziamo Luigi e gli auguriamo solo un “arrivederci” alla prossima gara Real Molfetta, per quel posto “nella panca dei grandi” meritato e così fieramente indossato con orgoglio.

di Ornella Amato

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