Di Liddo: si chiude un ciclone, si apre una nuova era

Martedì, 24 Luglio 2012

Dopo ventidue anni l’imprenditore biscegliese abbandona la carica di numero uno di Olimpiadi. “Triste per l’epilogo finale del Bisceglie C5. Ho aspettato inutilmente cordate fatte di tanto fumo e nient’altro”

Ormai da più di venti giorni è scaduto il mandato da presidente di Donato Di Liddo che per ben 22 anni ha guidato la vita societaria dell’ASD Olimpiadi C5, con determinazione e passione. Proprio con l’ex numero uno bianco azzurro vogliamo fare il punto sull’attuale stato di salute dello sport cittadino e non.

Un po’ di anni fa, Lei definì lo stato delle società sportive come una colonna di ghiaccio duro ma nello stesso inaffidabile poiché si sarebbe sciolto alla prima situazione di caldo, oggi cosa è cambiato?

Oggi siamo arrivati a una buona temperatura, ma il solleone deve ancora arrivare, l’attuale crisi non perdonerà certo lo sport, i controlli si fanno sempre più radicali e gli sponsor sceglieranno in futuro le società sportive che finora si sono contraddistinte per serietà e affidabilità”.

Lei ha resistito ben 22 anni, un vero record, ci dia un valido motivo per mollare in un momento cosi difficile.

Ne darò almeno tre di motivi: 1) La medicina, nello sport in generale, è la passione e l’entusiasmo quindi bisogna tenere il gruppo dirigenziale sempre motivato al massimo. Era arrivato il momento di ricostituire un gruppo nuovo, motivato e pieno di entusiasmo.

2) Le mie dimissioni hanno voluto dare l’opportunità a qualche “cordata” di emergere e proporsi alla conduzione della società ma, come dubitavo, tanto fumo e nient’altro.

3) Era arrivato il momento di premiare i più fedeli collaboratori, da sempre le vere colonne della storia di Olimpiadi, visto che il loro lavoro è stato sempre silenzioso e instancabile.

Insomma tutti i motivi per evitare che la colonna di ghiaccio potesse sciogliersi all’arrivo del primo caldo”.

Giungono voci sulla possibile ormai probabile scomparsa del Bisceglie C5 dagli scenari nazionali, cosa le porta a pensare?

“E’ la cosa più triste che la nostra disciplina possa immaginare, qualsiasi epilogo possa esserci, credo che il presidente Russo abbia dato se stesso per la propria società facendo negli anni qualcosa che và oltre il massimo e se deciderà di “staccare la spina” è giusto che lo faccia senza rimorsi e senza rimpianti. Personalmente lo riverisco per quello che ha saputo dare”.

Tra le sue ultime decisioni c’è la proposta al Sig. Sciaqua per il ruolo di presidente e la designazione di Francesco Ventura come mister, due nomi con un denominatore comune, i giovani. E’ un segnale di un progetto ormai ufficiale?

“E’ una strada inevitabile, giovani talentuosi e possibilmente nostrani sarà la nuova ricetta per i prossimi anni, ridurre i costi sarà imperativo e il binomio Luciano-Francesco è super affidabile sotto quest’aspetto. Sciacqua rappresenta la persona più capace per il ruolo di presidente per le proprie conoscenze amministrative. Da anni ormai nella nostra società, il ruolo di presidente non è più quello di finanziare bensì quello di saper ben amministrare. Le società sportive si salveranno solo se capiranno che nulla è diverso da una normale azienda con relativo bilancio di entrate e uscite. La scelta del mister è invece per me e per lui, un piacevolissimo ritorno alle origini”.

A proposito di costi, la parsimonia è stato sempre stato il suo pallino e nei tempi d’oro, si è anche guadagnato qualche appellativo poco dicibile, oggi i fatti dimostrerebbero che aveva ragione già 20 anni fa?

“Ormai nella nostra disciplina, partendo dalla serie A di calcio, si parla troppo e si dà troppo spazio a commenti e polemiche e questa intervista ne è la prova lampante. Per tornare al contenuto della domanda, resta il fatto che oggi assistiamo ad una rincorsa verso un attenta amministrazione in tutte le realtà, sia esse pubbliche che private. L’averlo fatto da sempre ci aiuterà in questo difficile momento”.

“Quanto sono importanti gli aiuti economici da parte delle amministrazioni locali, provinciali e regionali.

Regione con buona volontà, Provincia latitante, Comune non pervenuto. Comunque credo che in questo momento sia giusto che la nostra amministrazione si occupi un po’ di più del sociale e di tante famiglie che vivono oltre la soglia della povertà, piuttosto che delle associazioni sportive che spesso danno l’impressione di non essere tanto povere. Sarebbe giusto che la nostra amministrazione rendesse ufficiale tutti i contributi distribuiti negli ultimi cinque anni e relativi destinatari. La fiducia si conquista anche con la trasparenza non si acquista con la demagogia”.


Ufficio stampa Asd Olimpiadi Bisceglie

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